top of page

La chiesa di San Michele Arcangelo in Sant'Angelo in Campo si trova a circa 3 Km dalle Mura urbane di Lucca. Essa viene citata per la prima volta in una pergamena dell’821 dell’Archivio Diocesano di Lucca: a quell’epoca il paese si chiamava Sant'Angelo in Cornuta, perché il ramo del fiume che passava lì vicino, l’Ausercolus, faceva una secca curva che sembrava un corno. Solo nell' XI° secolo Sant'Angelo iniziò a chiamarsi “in Campo” e non più “in Cornuta”.




 




- Capitello in pietra dell’ VIII secolo rinvenuto nella chiesa di San Michele Arcangelo -

L’antica cappella di origine longobarda (la prima chiesa di Sant'Angelo) passò nel 1161 sotto il controllo della Badia di San Michele in Quiesa (Lucca), un ricco monastero appartenente alla Diocesi di Pisa. Durante quel periodo si fece costruire in Sant'Angelo una nuova chiesa (la seconda) di stile romanico, e una parte del suo antico muro in pietra con monofora ancor oggi è visibile sul lato sud della chiesa attuale. Nel 1181 venne dato incarico al Biduino, scultore ticinese che si trovava a Pisa a prestare la sua opera in Piazza dei Miracoli, di costruire un architrave in pietra per la porta principale della nuova chiesa di Sant'Angelo. Sull’architrave, che ora si trova nella collezione privata del Palazzo Mazzarosa in Lucca, sta scolpito “L’ingresso di Cristo in Gerusalemme” e porta la firma dell’artista con questa scritta: HOC OPUS PEREGIT MAGISTER BIDUINUS








- L’architrave del Biduino -

 

Nel 1326 la piana di Lucca fu invasa dall’esercito fiorentino che saccheggiò i paesi ubicati fuori dalle Mura. La chiesa di Sant'Angelo venne depredata e incendiata, ma il paese arredò di nuovo la chiesa e ricomprò le campane che erano state portate via dai fiorentini.

​

Nel 1408 il Monastero di San Michele in Quiesa venne incorporato dal Capitolo della Cattedrale di Lucca e, di conseguenza, anche la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Sant'Angelo in Campo passò sotto il controllo di detto capitolo. Tra il 1593 ed il 1595 il pittore senese Pietro Sorri realizzò per conto della chiesa di Sant'Angelo in Campo un quadro, olio su tela, raffigurante la Crocefissione fra i Santi Sebastiano e Rocco, le cui dimensioni sono di m. 2,27 in altezza e di m. 1,65 in larghezza. L’opera costò 35 scudi d’oro. 

Nel 1799, “nei tempi calamitosi del governo Francese in Italia, tempi in cui dai nemici del Cristianesimo si distruggevano le Chiese, in Sant'Angelo in Campo ne veniva costruita una nuova e più grande" (frase tratta da un documento d’epoca rinvenuto nell’archivio parrocchiale).

Nel 1807 su decisione della Principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, la quale governava il Principato di Lucca che comprendeva Piombino e la città di Massa, Sant'Angelo in Campo divenne capoluogo del nuovo Comune di Sant'Angelo che, oltre a Sant'Angelo in Campo, comprendeva i paesi di Sant'Anna, San Donato, Nave, Montuolo, Cerasomma, Fagnano, Gattaiola, Vicopelago e Pozzuolo per un totale di circa 5.500 abitanti. Fu nominato Sindaco (o Maire alla francese) Jacopo Landucci di Sant'Angelo in Campo, ma 8 anni più tardi nel 1815 il Comune di Sant'Angelo venne incorporato dal Comune di Lucca.

Nel 1818 la nuova chiesa di San Michele Arcangelo in Sant'Angelo in Campo venne consacrata. Durante il periodo del Natale del 1820 Jacopo Landucci, già sindaco dell’estinto Comune di Sant'Angelo, si recò per conto della parrocchia stessa nella città di Massa per vedere gli altari dei transetti (di destra e di sinistra) dell’antica basilica di San Pietro in Bagnara, ubicata ove ora è Piazza Aranci e fatta demolire dalla Principessa di Lucca Elisa Baciocchi nel 1808.  Jacopo  Landucci  scelse  di comprare  l’altare  del transetto  di destra   dedicato   alla  Madonna   del   Rosario   per  arredare  l’altare maggiore della nuova chiesa di Sant'Angelo.  Come ancona volle però quella dell’altare del Crocifisso con il bassorilievo scolpito dal maestro carrarino Giovanni Lazzoni nel 1681. L’altare, fatto di marmi policromi e colonne binate, rifletteva lo stile barocco romano. Esso era stato commissionato nel XVII secolo dal Cardinale Alderano Cybo Malaspina (segretario di Stato del Vaticano e fratello del Duca di  Massa Alberico II) al grande architetto lucchese don Domenico Martinelli, allora docente di architettura e  prospettiva presso la prestigiosa Accademia San Luca di Roma. Per acquistare detto altare la Parrocchia di  Sant'Angelo dovette sborsare 520 Francesconi d’argento. L’anno dopo Jacopo Landucci tornò a Massa e comprò, per conto dei canonici di San Michele in Foro l’altro altare gemello, quello del transetto di sinistra, che oggi possiamo ammirare dentro Lucca nel transetto di sinistra della basilica di San Michele in Foro.

                                                                                                                                                                                         

 

​

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Altare maggiore della Chiesa di San Michele Arcangelo -
 

Nel 1835 la chiesa di Sant'Angelo in Campo incaricò Giosuè Agati per la costruzione di un nuovo e prezioso organo. Il contratto venne firmato a Pistoia davanti ad un notaio da Giosuè Agati e da suo figlio Nicomede e dai deputati della Chiesa di Sant'Angelo (Michele Landucci, Lorenzo Puccinelli e Jacopo Landucci). Il prezzo dell’opera fu fissato in 740 Francesconi d’argento.















                                                                     

  - Organo costruito dalla Ditta Giosuè e Nicomede Agati di Pistoia nel 1836 -

Tra il 1861 ed il 1863 venne costruito il nuovo campanile che secondo il progetto avrebbe dovuto essere più alto del campanile della basilica di San Frediano in Lucca. Durante la sua costruzione, il campanile manifestò però la fragilità del suo fondamento posto sul lato sud verso cui iniziò a pendere. Il progetto venne pertanto rivisto ed i paesani dovettero accontentarsi di un campanile un po' più basso di quello progettato.

In questi ultimi 150 anni, assai impegnativi sono stati gli interventi di manutenzione straordinaria effettuati in chiesa, nella cappella di San Giuseppe, in Sacrestia e nella canonica. Nel 2002 fu installato nella chiesa di Sant'Angelo un altro organo che si affaccia sull’altare maggiore. Si tratta di un organo elettronico e moderno che permette di essere suonato dal presbiterio durante le liturgie. Esso è composto da 3.500 canne di stagno tigrato, 45 registri, tre tastiere cromatiche in osso ed ebano di 58 tasti e da pedaliera concava radiale con 32 pedali. Venne costruito dalla ditta F.lli Marin di Genova e il costo di circa 250.000 euro non fu sostenuto dal paese, ma fu interamente donato da don Arcangelo Del Carlo, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo in Sant'Angelo in Campo per 36 anni e deceduto il 12 Gennaio 2008.

​

​

 

 

​

 

 

 

​

 

 

 

​

 

 

 Organo elettronico costruito nel 2002 dalla ditta F.lli Marin di Genova -

​

Altare maggiore della Chiesa di San Michele Arcangelo
bottom of page